La respirazione dell’essere umano è considerata il veicolo con il quale si passa dalla coscienza abituale dello stato di veglia a forme profonde di coscienza, che sono nascoste all’uomo comune attraverso gli stati di sogno e di sonno profondo senza sogni. Per questo, praticando alcune forme specifiche di respirazione – PRANAYAMA – questi livelli profondi di coscienza umana possono essere esplorati con facilità.
La respirazione è un elemento molto importante sia nel mantenimento della salute del corpo fisico che nell’accedere a determinati profondi livelli di coscienza. L’efficacia del controllo della respirazione (PRANAYAMA) presuppone il contatto con la dimensione sottile dell’essere. Quello che conta veramente nella pratica yoga è la respirazione, considerata essere la forza della vita (prana) e non la respirazione nella sua forma grossolana (sthula).
L’allenamento consta nel sederti, rilassarti ed aspettare che la respirazione, una volta lasciata scorrere completamente e da sé, prenda un ritmo regolare, “come quello di un bambino che dorme”. In questo momento, l’essere deve iniziare a concentrarsi progressivamente sulla respirazione. Cosa che produce in modo spontaneo un’ interiorizzazione profonda e favorisce l’entrata in stati speciali.
I testi tradizionali affermano che percepire il PRANA è analogo al percepire una luce diffusa; si può generare una sensazione di calore nella fase successiva, quando questa interiorizzazione passa dalla funzione respiratoria alla funzione erudita di coordinamento della circolazione del sangue. In questa fase, il livello di coscienza dell’essere è già modificato e permette di accedere a livelli sempre più profondi di conoscenza e di trascendenza divina.