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Significato astrologico dell’Equinozio di Primavera: si accorcia la notte e si allunga il giorno (quando il giorno diventa lungo quanto la notte). Questo momento di equilibrio simboleggia un ineffabile stato di armonia che fa apparire uno stato di trasformazione profonda, pregnante, della natura esteriore, insieme ad una trasformazione benefica della nostra natura umana. Tutto allora si risveglia alla vita e tende ad uscire in superficie per godersi le energie sottili benefiche, intense e profonde della primavera. Dopo un periodo di “conservazione in cui si provano le restrizioni dell’inverno”, quando soprattutto allora l’alimentazione principale degli yogi si è composta di semi, cereali e latticini, segue poi secondo la tradizione cristiana il digiuno della Santa Pasqua che comprende anche questo momento di Equinozio. Soprattutto in questo periodo avviene un processo spontaneo di purificazione speciale sia a livello del corpo che della psiche, di dinamizzazione affettiva. Dal punto di vista esoterico, questo momento ci mette in un ineffabile stato di risonanza con la condizione androgina gloriosa, con lo stato misterioso di armonia che si installa in certe condizioni nel nostro universo interiore tra la natura femminile e la natura maschile, tra l’uomo interiore e la donna interiore (tra anima e animus). Non a caso, soprattutto in questo periodo di misteriosa rinascita e rigenerazione della natura, avviene l’accoppiamento degli animali, le piante cominciano a germogliare e, man mano, i germogli della vita rinascono ovunque attorno a noi.
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Guardando questo momento dal punto di vista astrologico, si constata che allora il Sole passa dal segno dei Pesci a quello dell’Ariete. Assistiamo cosi alla fine e all’inizio di un misterioso ciclo zodiacale. L’uomo diventa soprattutto ora, analogicamente parlando, simile ad un vulcano che sta per eruttare, per esplodere. Proprio per questo diventa spesso capace, in particolare adesso, di realizzare cose inedite. Lo stato meditativo e contemplativo dei Pesci viene adesso sostituito dalla spontaneità e dal desiderio di affermazione dell’Ariete. Soprattutto adesso si rinuncia ai sacrifici inutili e all’eccesso di idealismo, in favore dell’esaltazione delle esperienze concrete, delle azioni dirette, svolte nell’idea di concretizzare al meglio le nostre aspirazioni interiori. L’uomo deve allora adattarsi completamente a queste richieste di rinascita, di fiorire e risveglio alla realtà, di uscita dallo stato di sonno, di arresto del processo di ibernazione (tappa che ha sia un significato materiale e sociale che spirituale). L’uomo deve allora adattarsi al meglio ai cicli misteriosi della natura, perché soprattutto adesso se si oppone sarebbe come nuotare contro corrente. In alcuni casi, questo fenomeno di inadattabilità potrebbe generare stati di stanchezza, di nervosismo, spesso senza motivo – è quell’aspetto che la medicina nomina di “astenia da primavera”.
Questo misterioso momento di hiatus ci mette spontaneamente in relazione con le gigantesche energie sottili dell’inizio, con lo slancio pieno di ottimismo che appare ad ogni nuovo inizio di vita. Allo stesso tempo, questo momento di effervescenza fa apparire un affascinante rifiorire della vitalità. Risveglia armoniosamente la virilità e la femminilità negli esseri, spingendoli nei vissuti estatici del tumultuoso richiamo della primavera, che ci rende spontanei, coraggiosi, dinamici ed attivi.
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